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Un aspetto che chiunque gestisca – o intenda gestire – una qualsiasi impresa o attività commerciale deve ritenere assolutamente fondamentale è quello legato agli strumenti di pagamento. Negli ultimi anni il mondo del commercio elettronico ha preso sempre più il sopravvento; nel 2022, 19% del totale delle transazioni commerciali è avvenuto online, ed il dato è destinato a crescere fino a raggiungere il 23% nel 2027 (fonte: Statista, 2023). Ciò, anche facilitato dal fatto che le modalità di pagamento rispetto ad un tempo sono aumentate significativamente, e permettono di effettuare operazioni in maniera più rapida. E’ infatti evidente che ormai quasi in qualsiasi ambito esiste la possibilità di pagare digitalmente. In tal senso sono andati anche i provvedimenti del governo che hanno inteso, sin dal 2015 (seppur senza sanzioni) regolamentare l’uso dei POS rendendoli obbligatori anche per i piccoli esercenti.

Nel mondo online, invece, un pratico esempio è quello legato al mondo del gioco: nelle varie piattaforme di casinò online, utilizzabili dai giocatori per giocare alle slot, a giochi di carte come Poker o Blackjack e a molto altro ancora, è possibile depositare il proprio denaro mediante una semplice transazione online. In questo caso basta inserire il numero della carta, il nome e cognome del titolare, la data di scadenza ed il codice di sicurezza. Naturalmente prerequisito fondamentale è quello di possedere una carta di debito o di credito. 

Una volta scelta la somma di denaro da depositare, il deposito viene ufficialmente effettuato in poco tempo. Questo vale ad esempio per una carta Visa Postepay o per una Postepay Evolution Mastercard, che rientrano tra i metodi più sicuri ed affidabili. Ovviamente, una volta scelto un sistema di pagamento affidabile, è anche buona cosa accertarsi dell’affidabilità del sito o dello store sul quale vengono versati i propri fondi. Restando sempre nell’ambito del gioco, in questo è altresì indispensabile prestare attenzione alla presenza della certificazione AAMS, che dà all’utente una maggior garanzia circa una serie di temi, tra cui il fatto che i dati e le transazioni degli utenti siano processate in modo protetto al 100%. 

Cosa sono gli strumenti di pagamento? 

In linea generale, non è un tema banale stabilire quali siano gli strumenti di pagamento considerati maggiormente affidabili. Ad oggi le modalità di pagamento sono tantissime e molto di queste sono super avanzate, tanto che anche la biometria ha raggiunto quest’ambito. Prima di elencarli, tuttavia, cerchiamo anche di capire di cosa parliamo quando trattiamo gli strumenti di pagamento e per farlo ricorriamo alla definizione che ci fornisce la Banca d’Italia: gli strumenti di pagamento consentono di trasferire denaro tra soggetti differenti. Degli esempi pratici sono i comunissimi contanti, mentre altri sono gli assegni, i bonifici e le innovazioni digitali di cui abbiamo già parlato sopra. La digitalizzazione in Italia non ha ancora raggiunto quella di altri Paesi europei; nonostante ciò, ovviamente, è stato comunque registrato un forte incremento dell’utilizzo di Internet e degli smartphone per effettuare pagamenti. Per coloro che gestiscono un’impresa risulta fondamentale avere la possibilità di scegliere i metodi di pagamento migliori per la propria attività, perché ci sono dei grandi vantaggi a proposito di flessibilità e di gestione dei flussi di cassa e della liquidità. Inoltre, vengono registrati costi decisamente più bassi ed una maggiore sicurezza. Come già accennato in precedenza, gli strumenti di pagamento fisici e soprattutto digitali che abbiamo oggi a nostra disposizione sono veramente tanti, per questo è essenziale analizzarne il più possibile per conoscere vantaggi e svantaggi di ognuno. In questo modo l’azienda interessata avrà modo di scegliere la soluzione più adatta e più comoda, venendo a conoscenza inoltre di tutti i diritti e gli obblighi che sotto questo punto di vista sono previsti dalla legge. 

Gli strumenti di pagamento migliori  

Sulla base dello strumento di pagamento scelto in correlazione al tipo di azienda che si gestisce, si possono presentare dei ritardi degli incassi o delle difficoltà dal punto di vista gestionale. Ovviamente i contanti sono lo strumento di pagamento più comune e diffuso, anche se da un recente rapporto di Banca d’Italia del 2023 è emerso che sono raddoppiati (16% vs 8%) i cittadini che non fanno “mai o quasi mai” uso del contante. I contanti possono essere utilizzati, ad oggi (e il riferimento è alla Legge 29 dicembre 2022 n. 197) solo per transazioni inferiori ai 5.000 euro, e non più 1.000 euro come in passato. Un altro metodo di pagamento piuttosto noto e diffuso è il bonifico bancario, che permette al diretto interessato di trasferire una determinata somma di denaro da un conto corrente ad un altro. In questo caso i soggetti che vengono coinvolti in quest’operazione sono due, ossia l’ordinante e il beneficiario. Quest’ultimo può essere sia una persona fisica che giuridica.

Tuttavia, il bonifico bancario ha diverse sottocategorie che differiscono per caratteristiche. Tra i vari bonifici, infatti, esistono il giroconto, il bonifico SEPA, il bonifico nazionale, quello internazionale e quello istantaneo. Questi ultimi differiscono per caratteristiche del beneficiario, tempi di emissione e costi dell’eventuale commissione. Per quanto concerne le caratteristiche del beneficiario, si intende un conto corrente intestato alla stessa persona, un cliente italiano, estero all’interno della zona Euro o al di fuori di quella che viene definita la zona SEPA. Il terzo strumento di pagamento è la ricevuta bancaria, ovvero un documento che garantisce la possibilità da parte del creditore di ricevere una determinata somma di denaro mediante l’istituto bancario. Per la sua sicurezza ed affidabilità si tratta di un metodo molto adoperato dalle aziende, infatti è facilmente tracciabile. A tal proposito, il documento stabilisce con precisione anche una data entro la quale il debitore si impegna a saldare il proprio debito con il creditore.

Uno strumento molto simile è l’addebito diretto SEPA, ma in questo caso la sostanziale differenza è che l’ordine viene dato dal creditore, che ha l’impegno di indicare la somma di denaro da trasferire sul proprio conto e da addebitare su quello di colui che è il debitore. Ovviamente quest’ultimo, al momento dell’accordo, è chiamato a firmare un’autorizzazione con la propria impresa o con la propria banca per farsi addebitare automaticamente la somma di denaro richiesta. Si tratta di uno strumento di pagamento utilizzato soprattutto per quei pagamenti che sono ripetitivi e che hanno una scadenza prefissata. Tra i metodi di pagamento più diffusi e sicuri, infine, rientrano le carte di credito e di debito. Quest’ultime sono caratterizzate dalla presenza di un microchip o di bande magnetiche che permettono di effettuare la transazione tramite il POS, attraverso la digitazione di un PIN o la firma della ricevuta di un pagamento. Per piccole transazioni il codice segreto non viene richiesto, inoltre, se dotata di modalità contact-less, la carta di credito o di debito può effettuare la transazione semplicemente nel momento in cui viene accostata al POS. 

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