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Quattro cose che non sapevi sulla net neutrality: storia di una lite in USA

di Rosa Calise

Il 30 settembre è entrata in vigore nello stato della California una legge che continua l’annoso scontro sulla net neutrality. La reazione negativa dell’amministrazione Trump non si è fatta attendere, attraverso il Department of Justice è stato avviato un procedimento per bloccare la legge californiana, manifestamente contraria alle regole stabilite dal governo nel dicembre scorso. È ancora scontro tra chi sostiene un Internet neutrale e chi sostiene una deregulation del settore che apra a nuove possibilità di investimento.

Per cominciare: cosa è la net neutrality

Da questa parte dell’oceano Atlantico, sicuramente in questa penisola del mediterraneo, la net neutrality non è tra i temi politici più pop e il lettore potrebbe o non sapere di preciso quali siano gli interessi coinvolti e le implicazioni derivanti o non sapere assolutamente quali siano gli interessi coinvolti e le implicazioni derivanti.

Per tale motivo, questo approfondimento comincia da una base non scontata: la nozione di net neutrality, ovvero, nella traduzione italiana, che suona provinciale e molto meno 2.0, “neutralità della rete”.

Si può spiegare la net neutrality, a chi è interessato, ma non troppo esperto, come un principio di progettazione, divenuto poi un principio giuridico, riguardante le reti residenziali a banda larga che consentono l’accesso a Internet, ai servizi telefonici e ai programmi televisivi. Sebbene non esista una nozione unica e generalmente condivisa, rimandando i più curiosi alla nota [1], possiamo dire che, secondo la maggior parte delle definizioni, si può considerare neutrale una rete se il traffico (cioè i pacchetti IP) che la attraversa è trattato in modo paritario [2], senza che gli ISPs (Internet Service Providers) possano operare restrizioni arbitrarie, bloccando, rallentando i dispositivi connessi o facendo pagare diversamente gli utenti finali.

Volendo visualizzare questo concetto, si potrebbe immaginare i providers come compagnie postali incaricate della consegna di pacchetti dati, da porta a porta, da un punto a un altro, passando attraverso il loro centro smistamento. Questa consegna avviene senza che il provider possa regolare la velocità in base al tipo di contenuto del pacchetto dati: non sono possibili riduzioni e aumenti (throttling) o blocchi (blocking) della quantità di banda destinata alla trasmissione dei dati, indipendentemente dalla loro natura (o dal loro contenuto), che siano video, file di testo, audio, insomma che si cerchi di inviare una email o guardare un video in streaming la velocità di download e upload sarà la stessa [3]. Tale divieto, gravante sugli ISPs, tende, dunque, ad abolire quello che è denominato digital divide, cioè il divario tra i soggetti più e quelli meno avvantaggiati, dal punto di vista economico o geografico, nella fruizione del servizio.

Net neutrality si o no? Tema che scotta perché tema che costa

Non è immediato notare che il favore nei confronti dell’utente è la controscena del discapito subito dai providers: dal punto di vista commerciale, il divieto sopra menzionato comporta che non si possa “vendere Internet come la pay-tv”, proponendo offerte differenziate (paid priorization) al consumatore e frammentando il mercato, come, per esempio, un pacchetto base per potere inviare email e visitare i siti di news, a cui aggiungere a piacere, pagando un extra, un pacchetto streaming video, un pacchetto streaming audio, un pacchetto per il gaming online o per il file-sharing, etc.

In un regime di net neutrality i profitti degli ISPs sono plafonati (ragion per cui lo sono pure gli investimenti nelle infrastrutture). Al contrario sono infinite le possibilità di crescita e guadagno per chi sfrutta la rete fornendo contenuti, citiamo i più famosi: i cosiddetti FANG (Facebook, Amazon, Netflix, Google) che sono dei veri e propri divoratori di banda. Netflix, per esempio, consuma il 15% della banda totale mondiale, quasi il 40% negli Stati Uniti e il 23% (secondo a YouTube con il 30%) nell’area di Europa, Africa e Medio Oriente.

Per mantenere la nostra similitudine visiva: i pacchetti dati dei FANG occupano quasi tutto lo spazio sui furgoni e nei magazzini delle compagnie postali (providers) senza dover pagare diversamente per ciò.

Se si considera inoltre che sempre meno consumatori si abbonano alla tv via cavo preferendo, invece, lo streaming online e che, di conseguenza, trasloca anche la pubblicità, ecco che i FANG si prendono tutta la torta, lasciando ad AT&T, Verizon, Comcast (cioè i principali fornitori di banda larga e telecomunicazioni in USA) solo le “briciole”.

Linea del tempo di una storia complicata e litigiosa

La lite tra lo Stato della California e l’amministrazione Trump non è che l’ultimo episodio di un acceso confronto tra posizioni opposte, iniziato nei primi anni del 2000. Ecco di seguito un riassunto degli esordi e degli sviluppi del dibattito U.S.A. sulla net neutrality, che potrebbe aiutare a meglio comprenderne gli esiti attuali: 

  • Dalla seconda metà dell’ottocento sorge la necessità che il traffico sulle linee telegrafiche sia trattato in modo imparziale [4]; dal 1910, con la promulgazione del Mann-Elkins Act, la linea telefonica e la linea telegrafica sono considerate come common carriers (potremmo dire come servizi di utilità pubblica)[5].
  • 1966: la FCC [6]svolge quella che sarà la prima di una serie di tre Computer Inquieries[7] e opera la distinzione tra servizi di telecomunicazioni (che comportano esclusivamente la trasmissione dei dati) e servizi di informazioni (i dati sono processati), i quali sono soggetti sia a diversa regolamentazione, rispettivamente da parte del Titolo II e del Titolo I del Communications Act, sia all’autorità di due diverse commissioni, rispettivamente la FCC e la Federal Trade Commission (agenzia antitrust preposta alla tutela del mercato e dei consumatori).
  • Negli anni novanta ARPANET inizia la sua trasformazione e si apre a utenti commerciali privati. Internet comincia a diffondersi ad uso domestico e le telecominvestono nelle connessioni Internet via cavo.
  • 1996: il presidente Bill Clinton firma il Telecommunications Act, la prima legge nel settore delle comunicazioni da più di 60 anni, emendando il Communications Act del 1934 e introducendo per la prima volta Internet tra i servizi broadcast. La legge si pone come obiettivi il promuovere la concorrenza e il ridurre la regolamentazione al fine di garantire prezzi più bassi e servizi di qualità superiore per i consumatori di telecomunicazioni e incoraggiare la rapida diffusione di nuove tecnologie di telecomunicazione. Tuttavia l’aumento sperato dei competitors nel settore non si realizza, al contrario le società di telecomunicazioni e media iniziano operazioni di fusioni e acquisizioni reciproche (ad esempio AOL Time Warnere Comcast NBC Universal). Il discrimine tra i tipi di servizi offerti da una stessa società si fa più labile, comportando una situazione di confusione relativamente a quale normativa applicare e aumentando il numero di liti giudiziarie in materia.
  • 2002: la FCC stabilisce che, secondo gli Atti del 1934 e del 1996, Internet via cavo rientra tra i servizi di informazione e quindi non sotto la propria giurisdizione, mentre la connessione Internet attraverso modem dial-up tra i servizi di telecomunicazione.
  • 2003: Tim Wu avanza una proposta per una regolamentazione chiara della net neutrality[8]. Il termine appena coniato collega il concetto di neutralità, per la prima volta nella storia, a Internet, generando un dibattito a livello internazionale, con alcune differenze tra quello che si svolge in Europa e quello che si svolge in USA.
  • 2004: la FCC adotta una serie di principi di non discriminazione, chiamati i principi della “Network Freedom”, incoraggiando gli ISPs a garantire tali libertà agli utenti: libertà di accesso ai contenuti, libertà di eseguire le applicazioni, libertà di collegare i dispositivi, libertà di ottenere le informazioni sul piano di servizio.
  • La decisione della FCC del 2002 è rigettata da una corte e il caso arriva alla Corte Suprema, che si pronuncia nel 2005: la sentenza National Cable & Telecommunications Association v. Brand X Internet Services, 545 U.S. 967 (2005) conferma la decisione della FCC, precisando che nessuna legge precedente aveva definito lo status di servizio di informazione per Internet via cavo, ma che la legge affida tale potere definitorio alla FCC.
  • Successivamente la FCC classifica anche l’accesso a Internet attraverso la linea telefonica, come la DSL, come servizio di informazione.
  • 2010: la Corte suprema nel caso Comcast Corp vs. FCC nega l’autorità ancillare della FCC che in risposta approva una direttiva (FCC Open Internet Order), impedendo ai provider di bloccare l’accesso ai competitors o a certi contenuti web ed esonerando in parte i gestori di telefonia mobile da tali regole, e adotta sei nuovi principi sulla net neutrality[9].
  • Verizon Communications si oppone alle nuove regole della FCC e nel 2014 la Corte d’Appello di Washington decide in favore della parte attrice.
  • 2011 – 2014: In seguito alla sentenza, l’Open Internet Order del 2010 deve essere modificato e la FCC avanza alcune proposte di riforma della net neutrality[10] per istituire un Internet a due velocità [11]. L’opinione pubblica si infiamma puntando il dito contro Tom Wheeler, nuovo presidente della FCC, con un passato come presidente e CEO nella lobby delle telecomunicazioni e dei media, il quale rilascia una dichiarazione in merito. Per circa un anno si svolge una “battaglia” tra due posizioni contrastanti,descritta dall’Economist in questi termini: da una parte il “Team Internet”(un coraggioso gruppo di multi-milionari del settore high-tech), dall’altra il “Team Cavo”(detestabili miliardari dell’industria del cavo): la FCC, attraverso una NPRM (Notice of Proposed Rulemaking), sollecita i commenti del pubblico, che giungono in gran numero [12]. Il 10 settembre numerosi siti partecipano all’iniziativa “Internet Slowdown” [13].
  • Il 10 novembre 2014 Obama chiede alla FCC di riclassificare il servizio Internet a banda larga come un servizio di telecomunicazioni [14].
  • 2015: il 26 febbraio la FCC vota a favore della classificazione dei servizi Internet a banda larga come common carriers, sottoponendoli al Titolo II del Communications Act e alla Sezione 706 del Telecommunications Act. [15]
  • 2017: in gennaio il neoeletto presidente Trump nomina Ajit Pai, a cui giàera stato assegnato un seggio come membro repubblicano della commissione da Obama, come nuovo presidente della FCC. Pai, che nel 2015 aveva votato contro la riclassificazione come common carriers, fin da subito [16]si mostra contrario alle nuove regole e da aprile inizia a sostenere [17]una proposta di revisione, con l’intento di riportare Internet sotto il Titolo I e l’autorità della FTC, lasciando che gli ISPs si adeguino ai principi sulla net neutrality di loro spontanea volontà [18].
  • In seguito alla NPRM di Pai, alla FCC giungono più di 21 milioni di commenti [19], molti dei quali si rivelano fraudolenti [20].
  • Il 12 luglio 2017 si tiene il “Day of Action to Save Net Neutrality”, giornata di protesta contro la linea sostenuta dalla FCC di Pai, cui partecipano più di 50 mila siti. [21]
  • 14 dicembre 2017: la FCC approva la proposta di Aijit Pai [22], che è stata ufficializzata l’11 giugno 2018,[dopo il fallimento del tentativo del Senato di opporvisi, sulla base del CRA (Congressional Review Act).[23]
  • A minuti [24]dalla decisione della FCC il procuratore generale di New York Eric Schneiderman e quello di Washington Bob Ferguson annunciano il loro intento di condurre un’azione legale da parte di più stati contro la FCC, sostenendo, tra le tante accuse, che il processo di raccolta di commenti dal pubblico è stato corrotto [25]. Attualmente 22 stati, il distretto della Columbia, Mozilla Foundation e Vimeo hanno intentato un’azione nei confronti della FCC. Le prime udienze sono fissate per il 1° Febbraio 2019.
  • 2018: nel mese di settembre il Governatore della California Jerry Brown ha firmato la legge SB 822, che dovrebbe avere efficacia dall’ 1 gennaio 2019. Lo stesso giorno della firma il dipartimento di giustizia ha citato in giudizio la California per fermare l’entrata in vigore della legge, sostenendo che il Congresso attribuisce solo alla FCC l’autorità per legiferare in materia di Anche CTIA, in rappresentanza dell’industria mobileUS Telecom del mondo delle telecomunicazioni e NCTA ed American Cable Association dell’industria dei cavi, hanno mosso un’azione congiunta contro lo Stato suddetto.

Da che parte si schierano in USA, da che parte si schiererà il mondo 

In questa “rivolta” la California non è che apripista: visitando il sito della National Conference of State Legislatures si può prendere visione dello stato dei bills, più di 72, introdotti dai legislatori di 30 stati per ottenere l’osservanza da parte degli ISPs di vari principi sulla net neutrality, delle risoluzioni di 13 stati e del distretto della Columbia, che si oppongono alla recente abrogazione operata dalla FCC, sollecitando il Congresso degli Stati Uniti a operare per il ripristino della neutralità della rete. I Governatori dello Stato di New York, New Jersey, Montana, Hawaii, Rhode Island, Vermont hanno adottato degli ordini esecutivi, invece, Oregon, Vermont e Washington hanno adottato delle norme in difesa della neutralità. E non è certo priva di significativi alleati nel mondo tech: Internet Association, in rappresentanza, tra i tanti, di Alphabet, Facebook, Amazon, Netflix, Microsoft Corp, Twitter, Uber (mentre Yahoo! tace, essendo dal 2016 parte con AOL di Oath, società del gruppo Verizon), il 22 marzo 2018 ha, infatti, presentato una mozione per unirsi alla causa federale intentata nei confronti della FCC da parte dei 22 Stati, sopra menzionata. I “ribelli” lamentano la scelta di lasciare piena libertà agli ISPs, col solo obbligo di dare informazione agli utenti delle disparità di trattamento operate. Nonostante le rassicurazioni sul rispetto dei consumatori e le dichiarazioni dell’intento di investire per la diffusione e il potenziamento della rete nelle aree geografiche più svantaggiate, i timori dei sostenitori della net neutrality non sono venuti meno: i consumatori si aspettano che le spese addizionali che potrebbero essere richieste ai FANG e altri servizi simili ricadano sugli abbonamenti; le società di Internet si aspettano discriminazioni nella velocità della connessione, come accaduto nel 2007 quando Comcast (che controlla NBC Universal) rallentò Bit Torrent, servizio di file sharing peer-to-peer che permetteva agli utenti di condividere file, tra cui video, minacciando i ricavi degli operatori televisivi [26]. E, in effetti, dalla pagina sulla net neutrality del proprio sito, Comcast ha eliminato, il 26 aprile 2017, quattro dichiarazioni fino ad allora presenti: “Comcast non rallenterà o aumenterà la velocità con cui i contenuti giungono all’utente”, “non prioritizza l’accesso a Internet e non crea corsie veloci a pagamento”, “renderà Internet più accessibile alle famiglie a basso reddito”, “ispirerà l’innovazione, promuoverà l’istruzione, creerà opportunità di lavoro”[27]. In attesa degli ulteriori sviluppi di questo longevo e attualissimo scontro made in USA, c’è da chiedersi: cosa succederà al resto del mondo? Questo cambiamento radicale influenzerà la revisione delle attuali discipline favorevoli alla net neutrality, come quella europea o indiana, verso un maggior inasprimento delle regole di condotta dei providers o verso una deregulation sul modello statunitense? Prevarranno gli argomenti dei sostenitori o dei detrattori della neutralità della rete?


[1]Tra le più famose nozioni si possono annoverare quelle di:

– Tim Wu, attualmente professore alla Columbia Law School in media law, che ha per primo fatto uso del termine (e quindi lo ha inventato), come estensione del concetto di lunga data di common carriers, nel 2002, quando era professore associato all’Università della Virginia, in un saggio dal titolo “A proposal for Network Neutrality”, che analizza sia i diritti dei consumatori, sia i diritti e i doveri degli ISPs.

– Tim Berners-Lee, co-inventore del World Wide Web.

-Google

Per chi è particolarmente interessato al tema e in cerca di nozioni molto tecniche, tra le tante, segnalo:

-Hagai Bar-El

– Daniel J. Weitzner, direttore del MIT Internet Policy Research Initiativee principal research scientistpresso il Computer Science and Artificial Intelligence Lab CSAIL

[2]HONAN M., “Inside Net Neutrality: IS your ISP filtering content?”, MacWorld, 2008

[3]Occorre precisare che la neutralità della rete è un principio ideale, una proprietà che non è mai stata pura, poiché è possibile realizzare (o che si realizzino) delle differenziazioni di traffico, considerate non discriminatorie, legate alla geografia della rete e a motivi tecnici (attraverso per esempio il cashing di contenuti, gli SLAs (Service Level Agreements), le restrizioni dell’ampiezza di banda, o a causa della congestione locale e della fisica della propagazione delle onde per le reti wireless)

[4]36thU.S. Congress, An act to facilitate communication between the Atlantic and Pacific states by electric telegraph, 16 giugno 1860, 1stsession ch. 137

[5] Nei paesi di common law il termine indica una persona o società che trasporta beni o persone per conto di qualsiasi persona o società e che è responsabile di ogni possibile perdita della merce durante il trasporto. Si distingue dal contract carrier, che è un vettore che trasporta merci solo per un determinato numero di clienti e che può rifiutarsi di trasportare merci per chiunque altro, e dal private carrier. Esso fornisce servizi al pubblico senza alcun tipo di discriminazione. Pur non esistendo nei regimi giuridici di civil law un equivalente esatto, in Europa si potrebbero trovare delle similitudini con i servizi pubblici. Per approfondire: https://legal-dictionary.thefreedictionary.com/common+carrier

[6]Federal Communications Commission, fondata nel 1934 con il Communications Act, per assicurare il controllo dell’accesso e dei prezzi in tale settore, regola proattivamente gli usi dello spettro radio (trasmissioni radiofoniche, televisive non governative), tutte le telecomunicazioni interstatali (via cavo, telefoniche e satellitari) e le comunicazioni internazionali che provengono e sono destinate agli Stati Uniti.

[7]CANNON R., Where Internet Service Providers and Telephone Companies Compete: A Guide to the Computer Inquires, Enhanced Service Providers and Information Service Providers, in CommLaw Conspectus, 2001, Vol. 9, No. 1

[8]WU T., Network Neutrality, Broadband Discrimination, in Journal of Telecommunications and High Technology Law, 2003, Vol. 2, p. 141

[9]I principi sono i seguenti: trasparenza, nessun blocco, impossibilità di prevedere accordi a pagamento per garantire velocità maggiori solo nei confronti di alcuni competitors, possibilità per le società di un network managementragionevole e non in contrasto con i principi precedenti, esonero parziale per i gestori mobile, istituzione di un comitato di vigilanza.

[10]Riportano la notizia:

WYATT E., F.C.C., in a Shift, Backs Fast Lanes for Web Traffic, in The New York Times,23 aprile 2014

Comitato Editoriale, Creating a Two-Speed Internet, in The New York Times, 24 aprile 2014

HATTEM J., NYT blasts net neutrality proposal,in The Hill, 25 aprile 2014

CARR D., Warnings Along F.C.C.’s Fast Lane,in The New York Times, 11 maggio 2014

[11]WEINBERG M., How the FCCs Proposed Fast Lanes Would Actually Work, in Public Knowledge, 13 maggio 2014

[12]WILHELM A., The FCC Received 3.7 Million Net Neutrality Comments,in TechCrunch, 2014

[13]Join the Battle for Net NeutralityBattle for the Net, riporta la notizia tra i tanti GIBBS S., Battle for the net: why is my Internet slow today?,in The Guardian

[14]Riportano la notizia:

WYATT E., Obama Asks F.C.C. to Adopt Tough Net Neutrality Rules, in The New York Times, 10 novembre 2014

NYT Editorial Board, Why the F.C.C. Should Heed President Obama on Internet Regulation,in The New York Times, 14 novembre 2014

FUNG B., Get ready: The FCC says it will vote on net neutrality in February, in Washington Post, 2 gennaio 2015

WEISMAN J., Shifting Politics of Net Neutrality Debate Ahead of F.C.C.Vote,in The New York Times, 19 gennaio 2015

SEPULVEDA D. A., The World Is Watching Our Net Neutrality Debate, So Let’s Get It Right,in Wired (website), 21 gennaio 2015

LOHR S, In Net Neutrality Push, F.C.C. Is Expected to Propose Regulating Internet Service as a Utility, in The New York Times, 2 febbraio 2015

LOHR S., F.C.C. Chief Wants to Override State Laws Curbing Community Net Services, in Bits Blog, The New York Times

LOHR S., F.C.C. Plans Strong Hand to Regulate the Internet, in The New York Times, 4 febbraio 2015

WHEELER T., FCC Chairman Tom Wheeler: This Is How We Will Ensure Net Neutrality, in Wired 4 febbraio 2015

The Editorial Board, Courage and Good Sense at the F.C.C. – Net Neutrality’s Wise New Rules, in The New York Times, 6 febbraio 2015

LOHR S., The Push for Net Neutrality Arose From Lack of Choice, in The New York Times, 25 febbraio 2015

[15]Riportano la notizia:

Federal Communications Commission, FCC Adopts Strong, Sustainable Rules To Protect The Open Internet,26 febbraio 2015

RUIZ R. R., LOHR S., In Net Neutrality Victory, F.C.C. Classifies Broadband Internet Service as a Public Utility,in The New York Times 26 febbario 2015

WEINBERG M., Landmark Day for Net Neutrality, inPublic Knowledge, 26 febbraio 2015

LIEBELSON D., Net Neutrality Prevails in Historic FCC Vote,in The Huffington Post, 26 febbraio 2015

RUIZ R.R., “F.C.C. Sets Net Neutrality Rules”,in The New York Times, 12 marzo 2015

SOMMER J.,What the Net Neutrality Rules Say, in The New York Times, 12 marzo 2015

REISINGER D., Net neutrality rules get published – let the lawsuits begin, in CNET, 13 aprile 2015

Federal Communications CommissionProtecting and Promoting the Open Internet – A Rule by the Federal Communications Commission on 04/13/2015, in Registro Federale

[16]Riportano la notizia:

BRODKIN J., Ajit Pai on net neutrality: “I favor an open Internet and I oppose Title II”, in ArsTechnica, 31 gennaio 2017

KANG C., Trump’s F.C.C. Pick Quickly Targets Net Neutrality Rules, in The New York Times, 21 marzo 2017

[17]Si possono ricostruire gli sviluppi in quesi mesi attraverso:

Comitato editorial,F.C.C. Invokes Internet Freedom While Trying to Kill It, in The New York Times, 29 aprile 2017

REARDON M., Net neutrality redux: The battle for an open net continues – The Republican-led FCC is starting to roll back net neutrality rules. Here’s what you need to know, in CNET, 2 maggio 2017

SELYUHK A., GREENE D., FCC Chief Makes Case For Tackling Net Neutrality Violations ‘After The Fact’, in NPR, 5 maggio 2017

FIEGERMAN S., FCC votes to move forward with net neutrality rollback, in CNN Tech, 18 maggio 2017

KASTRENAKES J.,FCC announces plan to reverse Title II net neutrality, in The Verge, 26 aprile 2017

HARRIS A. M., SHIELDS T., FCC Net Neutrality Case Rehearing Rejected by Appeals Court, in Bloomberg Technology, 1 maggio 2017

[18]Si veda:

PATEL N., Ajit Pai’s net neutrality plan is nonsensein 7 aprile 2017

BRODKIN J., FCC chair wants to replace net neutrality with “voluntary” commitments, in ArsTechnica, 31 gennaio 2017

KANG C.,F.C.C. Plans Net Neutrality Repeal in a Victory for Telecoms, in The New York Times, 21 novembre 2017

FUNG B., FCC plan would give Internet providers power to choose the sites customers see and use, in The Washington Post, 21 novembre 2017

[19]KASTRENAKES J., 2.6 million comments in, the FCC has changed almost nothing about its net neutrality proposal,in The Verge, 26 maggio 2017

FCC Restoring Internet Freedom Docket | Emprata, in www.emprata.com

[20]Vedi:

SCHNEIDERMAN E., An Open Letter to the FCC, in www.medium.com, 21 novembre 2017

PAI A, CLYBURN, M. L., O’RIELLY M., Restoring Internet Freedom with comments from commissioners

LECHER C., ROBERTSON A., BRANDOM R., Anti-net neutrality spammers are impersonating real people to flood FCC comments, in The Verge, 10 maggio 2017

HITLIN P., TOOR S., Public Comments to the Federal Communications Commission About Net Neutrality Contain Many Inaccuracies and Duplicates, inPew Research Center: Internet, Science & Tech, 29 novembre 2017

[21]Battle for the Net’: Web Guardians Announce Global Day of Action to Defeat Trump’s FCC, in Common Dreams (website), 6 giugno 2017

VELASCO H., Net Neutrality: What happened during the July 12 Internet-Wide Day of Action protest, in PC World, 11 luglio 2017

[22]Office of Chairman Pai, Media Relations, Chairman Pai Circulates Draft Order To Restore Internet Freedom And Eliminate Heavy-Handed Internet Regulations, 21 novembre 2017

FUNG B., The FCC just voted to repeal its net neutrality rules, in a sweeping act of deregulation,in The Washington Post, 14 dicembre 2017

NEWCOMB A., KENT J.L.,  The FCC just scrapped rules regulating equal access to the Internet, in NBC News, 14 dicembre 2017

Federal Communications Commission, FCC ACTS TO RESTORE INTERNET FREEDOM e FCC Releases Restoring Internet Freedom Order, 4 gennaio 2018

BRODKIN J., FCC releases final net neutrality repeal order, three weeks after vote: With repeal officially published, FCC will soon face lawsuits., in  Ars Technica, 1 maggio 2018

[23] Senator Markey Leads Resolution to Restore FCC’s Net Neutrality Rules,comunicato stampa, 14 dicembre 2017

[24]Riportano la notizia:

GRISWOLD A., The first lawsuit to save net neutrality was announced minutes after the FCC voted to repeal it,in Quartz, 14 dicembre 2017

SNIDER M., 22 states and DC are suing the FCC in last-ditch effort to preserve net neutralityin USA Today, 23 febbraio 2018

LECHER C., 22 attorneys general sue to block net neutrality rollback, in The Verge, 12 ottobre 2018

SHEPHERDSON D., States refile lawsuits to block repeal of U.S. net neutrality,e U.S. defends FCC’s repeal of net neutrality rules, in Reuters,  22 febbraio e 12 ottobre 2018

[25]Vedi:

CAMERON D., FCC Commissioner Blasts Her Own Agency for Withholding Evidence of Fraud, in Gizmodo, 17 dicembre 2017

NAYLOR B., As FCC Prepares Net-Neutrality Vote, Study Finds Millions of Fake Comments, in NPR, 14 dicembre 2017

FINLEY K., FCC’s Broken Comments System Could Help Doom Net Neutrality,in Wired, 2 settembre 2017

LECHER C., Stanford study says almost every unique FCC comment was pro-net neutrality, in The Verge, 18 ottobre 2018

[26]Comcastne uscì vincitrice, ma la vicenda fu lo stimolo per l’emanazione del FCC Open Internet Orderdel 2010.

Vedi:

SCHOEN S., EFF tests agree with AP: Comcast is forging packets to interfere with user traffic, in Electronic Frontier Foundation, 19 ottobre 2007

SVENSSON P., The Associated Press: Comcast Blocks Some Internet Traffic, in Associated Press, 21 ottobre 2007

[27]BRODKIN J., Comecast deleted net neutrality pledge the same day FCC announced repeal, in ArsTechnica, 29 novembre 2017


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